domenica 8 gennaio 2023

MONACO DI BAVIERA – 1979 / 1985



Se esiste una città al mondo che più di ogni altra ha influenzato e modificato, in un certo senso per sempre, la musica dei Queen, questa è Monaco di Baviera. Certo, gli anni '80 erano alle porte, e con il loro avvento tutta l'arte, la moda e lo stile di vita delle persone sarebbero cambiati drasticamente in ogni dove, ma senza dubbio i locali fumosi e artificiali dove i dj suonavano funk e disco hanno influito sulla scelta della band di svoltare dall'hard rock settantiano verso i sintetizzatori, il ritmo e l'essenzialità.


La terza città della Germania, per grandezza, era ed è tuttora la più visitata del paese. Splendidi monumenti ed edifici religiosi, come ad esempio la Frauenkirche, la cattedrale, nota per le sue torri gemelle sovrastate da cupole ramate a forma di cipolla, diversi musei, tra cui il Deutsches Museum, uno dei musei scientifici più antichi e prestigiosi del mondo, interessantissimi dintorni come il Castello Blutenburg o quello di Schleißheim, e una movida piuttosto eccitante, grazie agli innumerevoli locali underground e club che da sempre dettano le mode musicali, la rendono meta turistica piuttosto ambita. In particolare, quest'ultimo aspetto, insieme alla movimentata scena gay che animava, allora come oggi, il centro storico della città, è stato determinante per Freddie Mercury che la scelse come sua seconda casa per alcuni anni.


Probabilmente, l'attrazione più famosa di Monaco è l'Oktoberfest, una fiera che dura due settimane con luna park e grandi tende adibite a birreria che, a discapito del nome, si svolge a settembre per terminare la prima domenica di ottobre. Anche durante il resto dell'anno la birra è protagonista e i locali tipici sono assiduamente frequentati dagli amanti della tradizione, delle chiacchiere, della convivialità. La più antica e celebre birreria è la Hofbräuhaus, fondata nel 1589, che è anche una delle sette fabbriche di birra della città. Nella sala interna dagli splendidi soffitti affrescati in stile neo-rinascimentale è possibile trovarsi a dividere il tavolo con sconosciuti provenienti da ogni parte del mondo e dopo i primi boccali di birra condividere la serata al di là di qualsiasi barriera linguistica.


Un appassionato di musica, non solo dei Queen, non può esimersi dall'iniziare il suo percorso di ricerca di locations partendo dall'Arabellahaus, nel quartiere di Bogenhausen, oggi divenuto Sheraton München Arabellapark Hotel, un elegante albergo, il più grande della Baviera, dove si può alloggiare a prezzi tutto sommato abbordabili. Negli anni '70 e '80, negli scantinati di questo edificio, si trovavano i Musicland Studios, i più celebri studi di registrazione della Germania, fondati dall'italiano Giorgio Moroder. È qui che i Queen incontrarono Reinhold Mack e rivoluzionarono il loro sound e il loro modo di lavorare negli anni a seguire. È qui che registrarono l'album The Game e buona parte di quelli successivi fino a A Kind of Magic. Inoltre, Freddie Mercury vi registrò il suo album solista Mr Bad Guy del 1985 anticipato da Roger Taylor nel 1984 con Strange Frontier. Tra i tanti artisti che frequentarono gli studios vanno menzionati Rolling Stones, Deep Purple, Led Zeppelin, Elton John, Uriah Heep, Donna Summer e Scorpions. L'ultimo album di rilievo che vide la luce in questo luogo fu Seventh Son of a Seventh Son degli Iron Maiden registrato nel 1988. In quell'anno venne inaugurata la vicina stazione della metropolitana di Arabellapark che, a causa delle vibrazioni, rese gli studi inutilizzabili decretandone la loro fine.


Non lontano da qui si trova l'Hilton Munich Park, tutt'oggi un hotel, dove i Queen soggiornarono per la quasi totalità del periodo di registrazione di The Game. Leggenda vuole che fu nella suite di questo albergo che Freddie, immerso nella vasca piena di schiuma, compose la prima hit del gruppo che raggiunse la vetta della classifica in America: Crazy Little Thing Called Love. Secondo il racconto di Peter “Ratty” Hince, Freddie uscì di corsa dal bagno urlando al suo assistente di passargli velocemente la vecchia chitarra acustica che si portava dietro per ogni evenienza e in pochi minuti trascrisse in musica le note che poco prima aveva canticchiato nella vasca. Esistono altre versioni di questo racconto con piccole e meno piccole varianti, ma questa resta senza dubbio la più affascinante.


Altri luoghi imprescindibili sono i locali dove la band trascorreva la maggior parte del proprio tempo libero (a detta dello stesso Brian May, perfino troppo). Il Sugar Shack in Herzogspitalstraße, frequentato da Brian, Roger e John che in quegli anni era considerato il migliore club di Monaco soprattutto per la qualità degli impianti audio e di illuminazione (che tanto influirono sulla musica e sugli spettacoli della band). Chiuso all'inizio del nuovo millennio, dopo alcuni anni ha riaperto in una nuova veste nel 2010 con il nome di Sugar Club.

Freddie invece frequentava maggiormente l'Old Mrs Henderson in Rumfordstraße, un discoclub gay che oggi si chiama Paradiso Tanzbar ma che ha mantenuto intatto il suo particolare fascino. Fu qui che il 5 settembre 1985, Mercury organizzò il suo 39° compleanno, la celebre festa in maschera con il tema del bianco e nero, a cui parteciparono oltre 300 amici del cantante e le cui riprese saranno utilizzate nell'ancora più celebre video di Living on My Own.


Brano consigliato: Crazy Little Thing Called Love (Freddie Mercury – 1979)

Lettura consigliata: Roberto De Ponti, Queen Opera Omnia, le storie dietro le canzoni, Giunti

Lettura consigliata: Brian May, Queen in 3-D, la storia illustrata, Gremese Editore

Link utili:

www.germania.info 

www.monacodibaviera.org

www.paradiso-tanzbar.de

MONACO DI BAVIERA – 1979 / 1985

Se esiste una città al mondo che più di ogni altra ha influenzato e modificato, in un certo senso per sempre, la musica dei Queen, questa è ...